Il 31 Dicembre del 2017 era la data a cui erano state prorogate le detrazioni fiscali per ristrutturazioni e bonus mobili presenti nella precedente Legge di Bilancio. Detrazioni che sono previste per chi svolte dei lavori con lo scopo di avere un risparmio energetico.

Ecobonus 2018: come cambierà?

Che cosa accadrà all’Ecobonus 2018 a partire dal 1° Gennaio 2018? L’agevolazione precedente sarà sostituita con la detrazione più bassa del 36% prevista per le spese relative alle ristrutturazioni edilizie. Sempre che non ci sia una nuova proroga!

Nel caso della proroga, si potrà fruire anche per il 2018 della famosa detrazione fiscale al 65% per determinati lavori sul proprio immobile, ognuno con un limite di spesa preciso:

  • riqualificazione energetica di edifici esistenti 100.000 euro
  • involucro degli edifici come ad esempio: pareti, finestre (compresi gli infissi) su edifici esistenti, pari a 60.000 euro
  • installazione di pannelli solari fino a 60.000 euro
  • sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con un massimo di 30.000 euro
  • acquisto e posa in opera delle schermature solari elencate nell’allegato M del decreto legislativo n. 311/2006 (solo per gli anni 2015, 2016 e 2017) 60.000 euro
  • acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili fino a 30.000 euro
  • dispositivi multimediali per il controllo a distanza degli impianti di cui non è previsto un limite massimo
  • interventi su parti comuni degli edifici condominiali per i quali si può usufruire della detrazione del 70 o del 75% fino ad un massimo di 40.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio.

Per usufruire dell’Ecobonus non sono cambiate le regole rispetto gli anni precedenti. La prima cosa è che i lavori di ristrutturazione siano eseguiti su unità immobiliari e su edifici esistenti (o parti di essi). Non ci sono distinzioni dal punto di vista catastale, quindi anche se rurali o strumentali per l’attività d’impresa o prefessionale, sono compresi. Per provare l’esistenza dell’edificio di cui si vuole beneficiare degli incentivi, basta comunicare la sua iscrizione al catasto o la richiesta di accatastamento. Nel caso è accettato anche il pagamento dell’imposta comunale (IMU), nel caso sia dovuta. Tra questi, non possono beneficiarne gli edifici in fase di costruzione o nuova edificazione.

Come funziona la detrazione fiscale?

La detrazione fiscale al 65% è ripartita in 10 quote annuale di pari importo. Per poterne usufruirne è necessario compilare la dichiarazione dei redditi, modello 730 o Unico. Inoltre, per beneficiarne, è sempre necessario ottenere i seguenti documenti:

  • l’asseverazione, che consente di dimostrare che l’intervento realizzato è conforme ai requisiti tecnici richiesti
  • l’attestato di certificazione (o qualificazione) energetica, che comprende i dati relativi all’efficienza energetica propri dell’edificio
  • la scheda informativa relativa agli interventi realizzati

Questi documenti sono redatti da tecnici specializzati e non possono essere autocompilati. Vanno successivamente trasmesse una copia dell’attestato di certificazione e la scheda informativa all’Enea, entro 90 giorni dalla fine dei lavori. La trasmissione può avvenire per via telematica, attraverso l’applicazione Web dell’Enea.
Un’altra cosa che non cambierà rispetto gli anni precedenti, riguarda la forma di pagamento. Infatti tutti i lavori eseguiti devono essere pagati con bonifico bancario o postale “parlante” in cui andranno indicati oltre alla causale di pagamento, il Codice Fiscale del beneficiario della detrazione ed il numero di Partita IVA o Codice Fiscale del soggetto a favore del quale si effettua il bonifico (ditta o professionista che sia).
Non ci sono invece cambiamenti per la detrazione al 65% per gli interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali e per quelli effettuati su tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio visto che la legge di bilancio 2017 ha previsto una proroga più lunga, fino al 31 dicembre 2021.

Per l’Ecobonus in generale però allo studio del governo ci sarebbe anche la possibilità di cambiare totalmente la detrazione fiscale, rapportandola all’effettivo risparmio conseguito con un certo lavoro.